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Trasferirsi in Svizzera con la famiglia: cose da sapere
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La Svizzera come piattaforma internazionale
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La Svizzera come piattaforma internazionale.

Uno dei primi passi da fare per chi ha deciso di internazionalizzare la propria azienda è la scelta del paese target. Si tratta dello step principale che viene subito dopo l’analisi delle risorse interne e finanziarie e della effettiva capacità di avviare questo progetto.

I fattori da considerare nella valutazione di un paese estero sono innanzitutto infrastrutturali, politici, economici e culturali. È quantomai opportuno capire la stabilità economica e politica di quel paese e quanto sta investendo nel vostro settore specifico. É importante anche valutare eventuali concorrenti così come le abitudini dei consumatori e se ci sono barriere culturali o tariffarie.

Partecipazione a fiere e ad eventi nel paese di destinazione spesso rappresenta un’azione utilissima che consente di instaurare i primi contatti importanti per l’azienda.

Lo Studio del Mercato del Paese in cui si vuole insediarsi è il primo passo da compiere. Di seguito i principali punti da considerare per uno studio di mercato strutturato:
o Gli aspetti macro del paese estero (morfologia del territorio, demografia, lingue);
o Forme politiche di governo (struttura e stabilità governativa, i rapporti con l’estero, nello specifico con il tuo paese);
o Risorse economiche e finanziarie (struttura dell’economia, organizzazione bancaria e assicurativa);
o Trasporto e comunicazioni (porti, aeroporti, ferrovia, trasporto interno ed internazionale)o Commercio estero, apertura ai mercati internazionali
o Regolamentazione degli scambi;
o Informazioni sul settore (concorrenti, consumatori).
o Statistiche delle esportazioni per il settore di riferimento;
o Qual è lo sbocco su quel mercato per il prodotto;
o Come ottenere una quota su quel mercato e quale e’ lo spazio stimato;
o Barriere all’ingresso;
o Aspetti doganali, fiscali, normativi.

Perché scegliere la Svizzera per internazionalizzarsi
La Svizzera è una delle nazioni maggiormente globalizzate nel mondo per quanto concerne il commercio estero. Con un’eccedenza di esportazione superiore a 30 miliardi di franchi svizzeri crea buona parte del proprio benessere esportando beni e servizi. A favorire un commercio semplice ed efficiente con l’estero contribuisce una delle più fitte reti mondiali di accordi di libero scambio con diverse aree, tra cui UE e Cina. Altri fattori positivi sono il quadro legislativo semplice e trasparente e un regime doganale moderno. Con una gestione ottimale degli approvvigionamenti, le imprese svizzere possono godere di vantaggi cruciali in termini di competitività rispetto ai concorrenti esteri.

I prodotti svizzeri sono sinonimo di qualità, precisione, sicurezza e affidabilità, caratteristiche per cui gli acquirenti stranieri sono disposti a pagare molto. Grazie ai Mutual Recognition Agreements (MRA), le merci provenienti dalla Svizzera possono ricevere un riconoscimento ufficiale di conformità in linea con le normative relative ai prodotti di diversi partner commerciali, tra cui l’UE, che rappresenta il mercato di scambio più grande al mondo. La conseguente semplificazione dell’introduzione e dell’esportazione di merci offre alle imprese svizzere un vantaggio decisivo in termini di competitività rispetto a paesi terzi che non dispongono di accordi di questo genere.

Vantaggi concorrenziali commerciali: Accordi di libero scambio
Oltre alla convenzione AELS e all’accordo di libero scambio con l’Unione europea (UE), la Svizzera vanta oggi una rete di 32 accordi di libero scambio. Inoltre, la Svizzera ha attivato anche accordi bilaterali molto vantaggiosi con numerosi paesi internazionali tra cui Giappone, Cina, Sudamerica, Indonesia. Grazie a tali accordi, le imprese svizzere godono di notevoli risparmi sui dazi doganali e di un accesso privilegiato a numerosi mercati di esportazione.

La Svizzera è stata per esempio il primo Paese europeo a siglare un accordo bilaterale di libero scambio con il Giappone (2009). Sempre a livello bilaterale, nel 2014 è entrato in vigore l’accordo di libero scambio tra Svizzera e Cina. La Cina è dopo l’UE e gli USA il terzo partner commerciale straniero per importanza della Svizzera. Grazie a questo accorso con la Cina, la Svizzera beneficia di concreti vantaggi di scambi commerciali, come riportato nell’esempio seguente.

Inoltre la Svizzera sta conducendo delle trattative per concludere accordi di libero scambio con i seguenti partner commerciali: Unione doganale Russia-Bielorussia-Kazakistan, Algeria, India, Vietnam, Malesia, Tailandia e Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela).

Swiss Made e regole d’origine.
Per beneficiare delle aliquote di dazio preferenziali previste dagli accordi di libero scambio, le imprese estere che operano in Svizzera devono ottenere per la specifica categoria di prodotto il riconoscimento dello “made in swiss”, che avviene tramite un processo snello e veloce osservando alcune regole c.d. d’origine che determinano la misura in cui i prodotti possono essere estratti o fabbricati, oppure elaborati o trasformati in paesi terzi.

Per il settore industriale vigono le seguenti regole:
• Almeno il 60% del costo di produzione (R&S inclusi) deve essere realizzato in Svizzera
• L’attività che conferisce al prodotto le sue caratteristiche essenziali deve aver luogo in Svizzera
• Sono previste delle eccezioni: in particolare, è possibile escludere dal calcolo– a certe condizioni – le materie prime e le materie semilavorate

Per usufruire dei dazi preferenziali concessi da un accordo di libero scambio le imprese svizzere devono presentare ogni volta un certificato di origine dei prodotti da esportare (prova dell’origine).Per scoprire se un prodotto può essere introdotto nel mercato di un partner di libero scambio in franchigia di dazio e se ne vale la pena, è necessario eseguire i seguenti passaggi:
1. Determinazione della voce di tariffa del prodotto da esportare.
2. Se è presente un dazio preferenziale è necessario verificare le regole d’origine specifiche per il prodotto in questione attraverso un altro passaggio.
3. Se il prodotto da esportare soddisfa le regole d’origine, è possibile compilare la documentazione per la prova dell’origine e avviare l’esportazione della merce.

Applicato all’accordo di libero scambio tra Giappone e Svizzera, per esempio, significa che nell’export di un prodotto svizzero verso il Giappone non è necessario rispettare una quota minima di valore aggiunto generato in Svizzera qualora i materiali originari provengano dal Giappone. Lo stesso principio vale per accordi commerciali con diversi paesi, come ad esempio l’UE. Così, un prodotto svizzero basato su materiali originari provenienti dall’Italia ed esportato in Germania è esente dalle regole d’origine.

Dogana e regole per il trasporto di merce
Nell’export le imprese non devono solo prestare attenzione al fatto che le loro merci rispettino le regole d’origine, ma anche garantire che esse rispondano alle normative relative ai prodotti valide nel mercato del partner di libero scambio. Le relative misure per il rispetto sono spesso legate a costi aggiuntivi significativi.

Grazie a una progressiva armonizzazione delle normative relative ai prodotti e a una serie di Mutual Recognition Agreements (MRA) tra la Svizzera e l’UE/AELS, questi ostacoli tecnici al commercio, nel mercato di scambio più grande del mondo, per molte merci sono stati abbattuti. I conseguenti risparmi in termini di costi si attestano ogni anno tra 250 e 500 milioni di franchi svizzeri. Dal 1999 è entrato in vigore anche l’MRA tra Svizzera e Canada.

L’MRA tra Svizzera e UE autorizza a esportare le imprese svizzere che appongono sui loro prodotti il marchio CE, necessario per l’export nell’UE. Tale marchio è sufficiente, senza il bisogno di ulteriori verifiche, per l’introduzione dei prodotti nel mercato europeo.

Per l’importazione di merci dall’area UE/AELS verso la Svizzera, laddove non sia regolata dagli MRA, è in vigore dal 2010 il cosiddetto principio «Cassis de Dijon», il quale prevede che i prodotti legalmente in commercio nell’UE o nel SEE possano circolare liberamente anche in Svizzera senza l’obbligo di controlli preliminari. Dato che la Svizzera ha uniformato molte delle proprie normative relative ai prodotti con quelle dei paesi UE, EFTA e SEE, esse vengono riconosciute reciprocamente come equivalenti. Per molti prodotti è perciò sufficiente un’unica valutazione di conformità in linea con i requisiti tecnici svizzeri. Le procedure di valutazione della conformità, presso gli appositi uffici svizzeri, sono particolarmente rapide ed efficienti.

Supporto commerciale alle aziende
In Svizzera vi sono numerosi enti specializzati nel supporto commerciale alle imprese svizzere per importazione ed esportazione di merce. Tali associazioni sono sovvenzionate dalla confederazione e la maggior parte dei servizi offerti sono gratuiti.

• SWITZERLAND GLOBAL ENTERPRISE (www.s-ge.com)
• SECO - Segreteria di Stato dell’economia (www.seco.admin.ch)
• Amministrazione federale delle dogane (www.ezv.admin.ch)